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QUI CITTA´ DI M.  
QUI CITTA' DI M.

QUI CITTA´ DI M.

Quando vivi in una città dove:

a) Non si respira
 b) Non si vede
 c) Non si ascolta

Arrivi a chiederti…perché ci resto ancora? Cosa ci faccio qui? E perché ci sono affezionata? Cosa mi porta ad amare qualcosa che mi respinge? Solo perché ci sono nata? Possibile? Da tanto voglio parlare di questa stupenda e misera città che mi ha insegnato a vivere, questa città brutta, questa città che in pochi hanno osato cantare, questa città che mi ha saputo dare dei valori e che poi me li ha sbattuti in faccia come boomerang, li ha capovolti, rigirati, rinnegati, questa città che è cambiata troppo e che noi, gli abitanti, ancora stentiamo a capire quanto. Questa città di M. dove tutto è possibile e niente lo è davvero a parte il business…ma solo quello di passaggio e preferibilmente straniero!
Qui città di M. è innanzi tutto un giallo a tutti gli effetti, genere per altro assai poco praticato in teatro ma da me già precedentemente affrontato con gran soddisfazione.
Qui città di M. è ambientato a Milano e vuole essere una riflessione aperta su questa città che nel giro di soli quindici anni ha cambiato radicalmente volto.
Qui città di M. è un monologo per sette personaggi scritto ad hoc su Arianna Scommegna da Piero Colaprico.
In conclusione, Qui città di M. è Milano, è Piero (e dunque un bell´incontro), è Arianna (ovvero un´attrice straordinaria), è un rebus da risolvere…Qui città di M. siamo noi, le nostre paure, il grigio dell´asfalto, i fantasmi di chi non c´è più, la paura del diverso, del traffico, della bomba, dello smog, del buio, il disagio di chi vorrebbe il sole e il mare e trova solo nebbia e idroscalo, ma è anche la Boccassini, tangentopoli, Borelli, le inamovibili giunte di destra, la lega, il 25 Aprile, le sue periferie in cerca di un centro di gravità permanente, San Siro, i suoi locali bauscia, il rampantismo, la dignità silenziosa di persone come Ambrosoli, le banche, i giochi in borsa ma soprattutto la gente, sì, quelli che ogni giorno si domandano che cosa ci stanno a fare in questo schifo di città di M. e poi…ci restano, incollati, imperterriti anzi agguerriti, alla ricerca di un sogno che forse li potrebbe salvare…o forse, invece, uccidere…