- CONCERTO SINFONICO
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Sabato 7 maggio ore 21
Stagione sinfonica (IV)
(In abbonamento)
Concerto di chiusura
Giuseppe Martucci (1856-1909)
Notturno op. 70 n. 1 (1891)
Camille Saint-Saëns (1835-1921)
Concerto per violoncello e orchestra n. 1 in La min. op. 33 (1872)
I Allegro non troppo
II Allegretto con moto
III Un peu moins vite
Johnnes Brahms (1833-1897)
Sinfonia n. 4 in Mi minore op. 98 (1885)
I Allegro non troppo
II Andante moderato
III Allegro giocoso
IV Allegro energico e passionato
violoncello, Enrico Dindo
Orchestra Sinfonica "Città di Magenta"
direttore, Andrea Raffanini
NOTE DI SALA a cura di Albert
G. Martucci ¯ Notturno op. 70 n.1
Come compositore, Martucci può essere considerato un continuatore italiano del Romanticismo tedesco ¯ e ciò costituisce il suo ‘limite´ in quanto non seppe proporre un rinnovamento della musica strumentale sulla base delle tradizioni nazionali.
Considerato come uno dei migliori pianisti del tempo (fu lodato da Rubinstein e da Liszt), scrisse anche molti pezzi per pianoforte, che sono tra le sue opere migliori, traendone poi dei ‘pezzi´ per orchestra.
Il "Notturno" op. 70 n.1, il cui ambito è quello della piccola forma (prediletta dal compositore) è appunto l´ultimo di "4 piccoli pezzi" per orchestra, trascritto da una sua precedente raccolta, di tono soffuso e struggente, malinconico e crepuscolare.
L´orchestra è trattata con empito tardoromantico.
Camille Saint-Saëns - Concerto per violoncello e orchestra n. 1 in La min. op. 33
Composto nel 1872, quando la personalità musicale di Saint-Saëns (maturata coniugando le tradizioni sinfoniche tedesca e francese, ed affinata nel clima del decadentismo) consentì al suo poliedrico talento di esprimersi con personalissima fisionomia, il Concerto si compone di 3 movimenti che si succedono ininterrottamente.
Dopo un ‘deciso´ accordo orchestrale, il violoncello solista propone un ‘tema´ sinuoso e dinamico (1° mov.) che precede ¯ delicatamente sostenuto dall´orchestra ¯ un ‘canto´ (2° mov.) languido, come di danza. Una ‘cadenza´ conclusiva introduce il 3° mov. ("sfoggio" di virtuosismo dello strumento solista) fino alla conclusione del Concerto: una "Coda" entusiasticamente ‘febbrile´.
Johnnes Brahms - Sinfonia n. 4 in Mi minore op. 98
Ultima Sinfonia scritta da Brahms; come le altre sue Sinfonie, è priva della ‘introduzione lenta´ ¯ tipica di Beethoven -. Il ‘tema´ iniziale affidato ai violini ed esposto con semplicità ha fisionomia strutturale bastante a determinare atmosfera e colorito espressivo soprattutto nell´intreccio contrappuntistico che gli conferisce toni appassionati; nel ritmo dei ‘fiati´ si staglia poi un 2° tema di conio ‘eroico´.
I due temi danno origine ad un´evoluzione di carattere profondamente ‘drammatico´ che si qualifica come una delle pagine più mirabili di Brahms, soprattutto nella ‘esasperata´ conclusione.
Il 2° mov. "Andante moderato" è di diversa intonazione: la malinconica rassegnazione espressa dal corno in un ‘tema´ arcaicizzante sfocia in una calda melodia dei clarinetti accompagnati dal ‘pizzicato´ degli archi e solo di rado accusa punte di lirica tensione.
Il 3° mov., di baldanza chiassosa, presenta apprezzabilissimi contrasti timbrici che caratterizzano il "giocoso" dell´"Allegro" contrapponendosi al clima mesto del movimento precedente, quasi una premessa al Finale ("Allegro energico appassionato") il cui tema nobilmente esposto dai ‘fiati´ sarà poi variato in una serie di episodi che ne sfruttano con arte impareggiabile le più impensate possibilità, ora liriche, ora meste.
Un impeto inesorabile porta a conclusione questo autentico capolavoro che conclude il sinfonismo romantico originando problemi nuovi dopo aver segnato la tradizionale sinfonia ottocentesca del massimo grado di espressione.